Come già anticipato in precedenza sull’articolo dei pagamenti nel settore dell’edilizia italiana, l’equilibrio finanziario e monetario delle imprese di costruzione italiane è ancora molto precario. A Gennaio 2018, oltre 10 anni dopo lo scoppio della Grande Crisi finanziaria globale del 2008, il rating Cribismedio del settore delle costruzioni rimane sempre 3 su una scala da 1 a 4 (1 il migliore, 4 il peggiore). Il problema principale risulta essere sempre quello della liquidità con gli indici finanziari Acid Test e Current Ratio che rasentano quasi sempre valori allarmanti. Riporto qui sotto la parte più significativa di un articolo comparso a Dicembre sul Sole 24 Ore:”Un recente rapporto della società di consulenza Intrum Justitia, con sede a Stoccolma, osserva che il ritardo dei pagamenti non riguarda solo la pubblica amministrazione, ma anche le imprese private. In un sondaggio, il 40% delle aziende ammette di pagare in ritardo i propri fornitori. Sempre secondo il rapporto 2017 di Intrum Justitia, il 60% delle piccole e medie imprese dice di accettare termini di pagamento più lunghi delle attese, rispetto a una quota del 40% l’anno scorso.” Come risulta quindi dall’articolo esiste già una direttiva atta a rendere i crediti oltre i 30 gg illegali, almeno nel settore pubblico. Ma da quanto emerge dall’articolo, nemmeno il soggetto che l’ha introdotta è riuscito a rispettarla… Anche questo risulta essere un difficile percorso.
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Come i ritardi sistematici dei pagamenti della Pa si ripercuotono sulle imprese…
